ITM, non solo tabacco per Manifattura Chiaravalle ma porte aperte alla città

ITM, non solo tabacco per Manifattura Chiaravalle ma porte aperte alla città

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affaritaliani.it
di Eduardo Cagnazzi

E’ il più vecchio tabacchificio d’Italia.
L’amministratore Antisari Vittori: “Siamo impegnati a preservare e sviluppare questa importante realtà produttiva”

Non solo tabacchi con il Chiaravalle 100% made in Italy, ma anche arte, cultura e riqualificazione urbana. E in un prossimo  futuro c’è anche un progetto di diversificazione produttiva in altri settori merceologici diversi dal fumo. E’ il presente ed il futuro di Manifattura Chiaravalle subentrata  nei mesi scorsi con Italian Tobacco Manufacturing nella gestione della vecchia società in seguito ad una procedura fallimentare esperita presso il tribunale di Ancona.

La storia
Sono trascorsi 260 anni da quando i monaci di clausura Cistercensi misero in funzione il primo mulino per triturare il tabacco e ricavarne raffinata polvere da fiuto. Un  periodo  di  vita  lunghissimo  per  un’azienda,  che  nel  tempo  ha  creato  un  intreccio indissolubile fra l’attività della Manifattura e la nascita stessa del Comune di Chiaravalle. Un  legame  duraturo  che  ancora  oggi  si  percepisce  percorrendo  il  Viale  delle  Sigaraie, omaggio alle mitiche lavoratrici che con le loro conquiste sono state esempio di coraggio e coscienza sociale per tutto il territorio. Passando per lo Stato Pontificio, il Regno d’Italia, i Monopoli di Stato e la libera impresa, la Manifattura ha significato sviluppo economico, sociale e culturale. Una storia ultra secolare, quella di un’attività e di un territorio che sono cresciuti insieme, nel  rispetto  della  tradizione  ma  con  una  spinta  continua  all’innovazione  che  ha  da sempre connotato la “modernità” di un piccolo centro della Vallesina.

Il presente
Oggi la Manifattura è costituita dalla produzione di tabacchi lavorati, attività che viene  portata  avanti  da  più  di  due  secoli,  cercando  di  far  crescere  e  consolidare  il  “Made  in  Italy”  anche  in  un  mercato  molto  complesso  come  quello  del  tabacco. ITM  è  la  società  che  ha  ereditato  l’attenzione  alla  qualità  e  la  cura  delle  lavorazioni  che  hanno  sempre  rappresentano  la  migliore  espressione  della  storia  del  tabacco  in  Italia, impegnandosi  a  proseguire  questa  lunga  tradizione  con  uno  sguardo  rivolto  al  futuro  inve-stendo in innovazione e sviluppo nei mercati esteri. Contemporaneamente la Manifattura sta avviando processi di diversificazione produttiva, e progetti legati a eventi di arte, cultura, riqualificazione territoriale e urbana. Un futuro che si apre a nuove prospettive e opportunità, ma che non perde di vista la grandezza della sua storia e il valore del suo patrimonio.

“Dal  marzo  2019  -afferma l’amministratore delegato, Pietro Antisari Vittori- la  Manifattura  è  rinata  a  nuova  vita  a  seguito  di  una  procedura fallimentare esperita presso il tribunale di Ancona che ha visto l’ingresso nella gestione delle  attività  di  Italian  Tobacco  Manufacturing. Consapevole  della importante eredità che ha ricevuto, la nuova società è impegnata a preservare e a sviluppare questa importante realtà produttiva italiana nel rispetto della stringente normativa di settore. Le attività legate al tabacco presentano infatti non poche criticità per i rischi associati alla  salute,  ma  hanno  anche  un  importante  valore  strategico  nell’economia  di  un  Paese,  in  ragione  della  fiscalità  collegata.  L’oligopolio  vigente sia  a  livello  mondiale  che  in  ogni  singolo Paese non permette margini elevati di manovra alle piccole realtà locali, come la nostra,  che  lottano  quotidianamente  per  impedire  di  essere  schiacciate.  Il  mercato  sta  però   premiando   lo   sforzo   di   voler   portare   avanti   con   orgoglio   un’eccellenza   manifatturiera che si è quasi del tutto persa nel Nostro Paese e che ci spinge a credere nel “made  in  Italy”  anche  in  un  settore  come  quello  del  Tabacco.  Né  è  testimonianza  la  certificazione 100% Made in Italy che abbiamo ottenuto dall’Istituto Tutela dei produttori italiani. Per  il  futuro  -aggiunge l’ad- abbiamo  in  programma  di  avviare  processi  di  diversificazione  produttiva  e  progetti  legati  allo  sviluppo  del  territorio,  anche  sul  piano  artistico  e  culturale,  che  saremo in grado di strutturare adeguatamente al termine del periodo di affitto dandoci cura della riqualificazione del complesso manifatturiero. Nel frattempo ci impegneremo per dare al territorio dei segnali di rinnovata vitalità riprendendo, oltre al mercato interno ed ai prodotti a filiera completamente “made in Italy”, anche le attività di export”

UN PATRIMONIO
SECOLARE
CHE SI APRE
AL FUTURO

Articolo pubblicato il 17/12/2019